Omega-3 e cancro alla prostata

Molti individui, sia uomini che donne, usano integratori alimentari con la convinzione che li proteggeranno dall’evoluzione di alcune malattie croniche e possano anche ridurre il rischio di sviluppare il cancro. L’olio di pesce è uno degli integratori alimentari più diffusi, che contiene due degli acidi omega-3 più importanti: l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosahecsenico (DHA). Gli esseri umani non possono produrre gli omega-3 acidi grassi.

Ecco i benefici omega 3. Pertanto, l’assunzione esterna di questi acidi è importante per la salute. Due mezzi esterni per assumere gli acidi grassi omega-3 nella dieta sono mangiare pesce d’acqua fredda come il salmone, le sardine, l’aringa, lo sgombro, il tonno o l’acciuga o prendendo supplementi di olio di pesce. A volte, gli integratori di olio di pesce orali contengono piccole quantità di vitamina E e altri minerali come il calcio e il ferro o sono mescolati oralmente con vitamine A, B1, B2, B3, C o D. Inoltre, la preparazione di pesce (bollito o cotto al forno, ma non fritto) è importante per ottenere il massimo beneficio dagli acidi grassi omega-3.

Come possono gli acidi grassi omega-3 combattere il cancro alla prostata? In un recente studio dell’ University of California, un gruppo di ricerca ha esplorato l’idea che una dieta a base di oli di pesce inibirà l’infiltrazione delle cellule del sistema immunitario chiamato macrofagi associati al tumore, che svolgono un ruolo significativo nello sviluppo del cancro alla prostata. Essi hanno testato la loro ipotesi utilizzando topi in cui sono stati coltivati i tumori del cancro alla prostata. La metà dei topi è stata alimentata con una dieta ad alta percentuale di acidi grassi omega-3 (olio di pesce) e all’altra metà è stata somministrata un’alta percentuale di acidi grassi omega-6 (olio di mais), si è osservato che i volumi tumorali erano significativamente più piccoli nei topi alimentati con dieta a base di pesce.

Gli animali nutriti con olio di pesce, invece, vevano livelli più bassi di fattori associati alla crescita e alla progressione del cancro, tra cui marcatori per i macrofagi M1 e M2, fattore di necrosi tumorale, interleuchina-6, interleuchina-10 e chemokina CCL-2. Gli autori hanno concluso che i loro risultati evidenziano il potenziale dell’olio di pesce nel modulare il corso clinico del cancro alla prostata umana attraverso il sistema immunitario. Diversi ricercatori hanno studiato gli effetti degli acidi grassi omega-3 sul rischio di sviluppare il cancro della prostata.

Molti studi hanno mostrato una riduzione del rischio di sviluppare il cancro alla prostata quando vi si associa un aumento del consumo di acidi grassi omega-3, mentre uno studio più recente sostiene al contrario che gli elevati livelli di omega-3 hanno aumentato il rischio di sviluppare il 44% del cancro alla prostata. Tuttavia, sono state sollevate diverse preoccupazioni riguardo al progetto e alla metodologia complessiva di questo studio. Quindi sebbene i supplementi di olio di pesce continuino ad essere di grande interesse per la gestione di altre malattie diverse, prescrivere l’olio di pesce per prevenire metastasi o ridurre la probabilità di sviluppare il cancro alla prostata rimane una discussione ancora aperta.

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